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Il libro “Pianetica” è saggio di filosofia e lettera a cui hanno atteso gli scrittori Pino Tripodi e Giuseppe Genna. Nell’immagine, la copertina, sulla quale non compare alcun nome di autore. Il logo “Pianetica” è stato creato da Fabrizio G. Confalonieri. Si tratta di un libro cartaceo. Il costo è 50 euro. Ogni copia è numerata: ciascuna copia è la numero 1. E’ acquistabile su tutte le piattaforme, grazie all’aiuto che ha fornito la casa editrice Milieu, a cui siamo e saremo grati sempre.

Pianetica è anche la mailing list fantasmatica, a questo stesso dominio, che rilascia testi occasionalmente: e sono testi che non fanno parte del libro “Pianetica”. Il quale è stato progettato per recare in sé una quarta di copertina letteralmente attaccata al libro. Ne pubblichiamo il contenuto, sperando di suscitare interesse e condivisione per la prospettiva a cui si è lavorato e non si smetterà certo di lavorare. Ecco lo scritto in quarta, che porge all’occhio che legge alcuni termini chiave e sono chiavi che aprono qualsiasi porta, cioè nessuna:

“Pianetica annuncia un salto di specie singolare. Dalla politica alla pianetica. Dalle tecniche di dominio della polis all’arte di governarsi del pianeta. Lo enuncia a suon di fulmini e balbettii. Un salto di specie che accade non solo nella natura testuale: è gesto irreversibile per smarcarsi dalla politica veleggiando verso la cosmotica. In questo spaziotempo confusivo che ne è di politica, arte, filosofia, letteratura, scienza, religione? Ecco elencati i nomi dello sfinimento generale. Ecco i confini da spezzare. Ecco le armi con cui la specie avanza gloriosamente verso il suicidio. Ecco le consunte forme con cui l’umanosfera ha tentato d’incorniciare l’universo. Un universo prodigioso in cui brillano sempre e soltanto le macerie. L’umana specie atterrita e moribonda si trascina verso l’immortalità. Il desiderio dissennato di vivere in eterno marcia nel suo letame indifferente al fenomeno vivente. Ecco il costo assurdo e ragionevole di ogni sapere costituito. Il sapere è affetto da zoppia ancestrale. Non c’è sapere o potere che non sia insufficiente. La ragione seppellisce le sue pretese nel buco nero dell’indistinto. Esausto dello sfinimento, qui, in questo tempo – ovunque e sempre – ecco larvale un nuovo inizio. L’eversione di ogni sapere costituito, la sovversione di ogni potere, a cominciare dal proprio potere, l’innescato sempre pronto per essere lanciato contro ogni canone. Ecco la sacralità dell’istituzione. Ecco la funzione catartica della teatrocrazia. Non c’è barriera, paradigma, prigione che non debba essere attaccata, distrutta, estinta. Ecco la legge della creazione. Ecco l’azione senza il lutto incancrenito della reazione. L’universo non si fa contenere da nessuno spazio, da alcun tempo, e neanche da qualsivoglia pensiero. L’universo per riconoscere come amica l’umanosfera attende sempre l’infinità posturale dei suoi due più sublimi gesti: la surrezione e l’abdicazione. Pianetica bussa alla tua porta. Non è una nuova utopia. Non è l’ennesima distopia. Non è l’ultimo sintomo pandemico dell’umanite. È l’aria informe che si respira nello sfinimento ultramillenario dell’epoca stantia. È la realtà che cozza contro ogni realismo. Sei tu oltre la tuità, è ciascuno oltre la ciascunite. Pianetica è la Repubblica che sovrasta gli stati. Ecco l’informe Repubblica davvero degna di essere vissuta.”